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Difendere la democrazia dal populismo e dal sovranismo.

Confrontarsi con il tema della democrazia rappresenta forse oggi la prova più difficile, e allo stesso tempo imprescindibile, a cui tutti i cittadini sono chiamati. Gli anni che viviamo impongono di riflettere su idee ed istituti che si ritenevano patrimonio acquisito e di ripensare gli stessi alla luce dell’attuale scenario sociale, economico e tecnologico. Il rischio che incombe è quello che la seduzione di facili soluzioni per problemi complessi, e il parlare continuamente alla “pancia” degli italiani, avvelenino quella stessa società che dalla democrazia è sorretta.
Il Partito Democratico ha la grande responsabilità, che senza timore va definita storica, di traghettare l’Italia attraverso i prossimi anni, ergendosi a garante dei valori della democrazia rappresentativa.
Da anni assistiamo a un radicale cambiamento delle regole dei sistemi politici che hanno definito la vita delle democrazie, nel nostro Paese come nel resto d’Europa e del mondo occidentale. In un contesto in cui i modelli populisti e anti-sistema sembrano avviati a divenire predominanti, non solo in Italia, il Partito Democratico dovrà saper leggere le istanze e i bisogni che vengono dalla Società, rinunciando tuttavia alla facile e utilitaristica scelta di seguire la corrente, bensì preferendo, e in ciò si dimostrerà il valore del suo operato, una continua attività di mediazione culturale, sapendo non solo ascoltare, ma fornendo, in ogni occasione, il proprio contributo di idee e di valori.
La percezione che si ha della democrazia sta cambiando, perché a cambiare è proprio il contesto sociale in cui essa si sviluppa, segnato dall’incertezza economica e dalla crisi culturale della classe politica. Il Partito Democratico deve recuperare la tradizione culturale delle sue componenti fondative, tornando a elaborare contenuti che producano una forte alternativa alla corrente che spinge lontano dai valori democratici e conduce a sentimenti di disprezzo e sfiducia verso le Istituzioni e la politica.
Lo svilimento demagogico della democrazia rappresentativa proposto dai partiti oggi vincenti, che acutizza il senso di impotenza e di rabbia dei cittadini, proponendo un’idea grottesca della sovranità, va fermato. Lo stesso vale per l’idea che chi è privo di capacità e vocazione politica possa assumere cariche elettive e sedere nelle Istituzioni. Un’idea nata a partire dall’improponibile dicotomia tra “società civile” e “classe politica” che ha costituito per anni il ritornello, prima, della destra berlusconiana, poi, delle forze antisistema.
Dagli anni ‘90 ad oggi il Paese è stato attraversato da diverse ondate populiste che, con il culto del leader forte al comando e l’uso dei mezzi di comunicazione – ieri tv e giornali, oggi i media digitali -, hanno cavalcato l’onda della voglia di cambiamento radicale e del disamore per la politica.
Il “berlusconismo” anti-comunista con la sua campagna contro i giudici e i giornalisti, il “grillismo” con il disprezzo più totale verso le Istituzioni e i politici e con le battaglie anti euro, il “leghismo”, prima scissionista, nordista e autonomista anti-Sud e oggi novello unificatore del Paese sotto lo stendardo del razzismo, con la linea dura contro i migranti invasori, ma anche il “renzismo” portato avanti a suon di “rottamazioni”.
Il Partito Democratico ha dunque il compito e la responsabilità di mettere in salvo la democrazia del Paese, partendo dal dialogo con i cittadini affinché si tornino ad amare i valori democratici, combattendo una lotta aperta al populismo e ai rischi che, come la storia ci ha insegnato, esso porta con sé.
Il Partito Democratico dovrà quindi costruire una speranza per il futuro economico e sociale dei cittadini e dovrà tutelarli da quel senso di odio cieco e generalizzato che viene alimentato e diffuso con ogni mezzo, quotidianamente. Si dovrà impegnare per restituire un ruolo adeguato ai corpi intermedi penalizzati, oggi, dalle spinte alla disintermediazione che favoriscono, in realtà, l’indebolimento della capacità di rappresentanza degli interessi legittimi.

 

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