In una conferenza stampa tenuta il 26 giugno alla Camera dei Deputati, Cesare Damiano, Andrea Orlando, Antonella Incerti, Anna Rossomando e Alberto Pagani, hanno presentato una serie di punti sui quali costruire delle proposte di legge in materia di politiche sociali. Questi punti sono, per noi, importanti perché rappresentano una risposta alla politicha degli annunci a costo zero del Governo Gialloverde, che intendiamo incalzare su temi concreti anziché aspettare che emerga la futilità delle sue promesse. Al tempo stesso, le nostre proposte rappresentano una discontinuità da quanto fatto dal Partito Democratico, in questi anni, in tema di politiche sociali e del lavoro.
Per quanto riguarda la Riforma Fornero va portato a compimento un percorso da noi già avviato nella scorsa legislatura. “Quota 100” va bene, ma con una base anagrafica che non superi i 63 anni. Altrimenti è un trucco. Occorre inoltre modificare il meccanismo introdotto da Forza Italia e dalla Lega al tempo del governo Berlusconi che aggancia l’età della pensione alla aspettativa di vita e che porterà – se non sarà fermato – l’età pensionabile a 70 anni entro il 2050. Ancora, chiediamo che sia confermata l’Ape volontaria e resa strutturale l’Ape sociale; bisogna prorogare Opzione Donna oltre il 31 dicembre 2015 e presentare la Nona ed ultima salvaguardia per gli esodati.
Il miglior modo per ricostruire un rapporto con l’elettorato di sinistra è rispondere alle giuste istanze di protezione e chiedere scusa per non averlo saputo fare nel modo adeguato.