“La stella polare della nostra mozione è l’uguaglianza. È questa la caratteristica di una forza autenticamente di sinistra che si pone ad aiutare gli ultimi.” Così Cesare Damiano – che ha dato vita a Sinistra PD con altri parlamentari e dirigenti – aprendo la conferenza stampa, tenuta ieri mattina insieme ad Andrea Orlando. L’argomento era la presentazione della Conferenza di Programma che la Mozione Orlando terrà l’8 aprile a Napoli.
“Alziamo la voce. Diciamo Italia.” Così sarà intitolata la Conferenza, ha spiegato Andrea Orlando, candidato alla Segreteria Nazionale del Partito, sostenuto da Sinistra PD.
Orlando ha, in primo luogo, fatto il punto sui risultati che vengono dalle prime convenzioni tenute tra gli iscritti al Partito: “Abbiamo raccolto finora il 31,6% dei consensi, su una base di circa il 12% di circoli in cui si è votato, contro il 65,5% di Renzi e il 3,3% di Emiliano”.
La Conferenza Programmatica sarà l’occasione per “trattare le principali questioni che riguardano il Paese, grazie al contributo di numerosi esperti che formeranno diversi tavoli di lavoro – e aggiunge – Vogliamo fare il bene del PD e anche il bene del Paese, a partire da una riforma del sistema elettorale”.
“Abbiamo costruito una piattaforma on-line sui temi – ha proseguito Orlando – con un lavoro coordinato da Cesare Damiano. Chiediamo a tutti contributi sui contenuti che stiamo mettendo in rete per una proposta che sia in grado di parlare a tutto il Paese”. “Sarà una conferenza programmatica di contenuti. Ci andremo senza il trolley. Ma sveleremo cosa c’è in quel trolley, visto che nessuno lo ha capito”.
La scelta di Napoli, spiega Orlando, non è stata casuale: “Proprio nel mezzogiorno si è manifestata la caduta più forte della cosiddetta rottamazione. Senza nuove classi dirigenti e funzione di traino, il Mezzogiorno non esce dalla situazione attuale con disoccupazione giovanile più alta e povertà assoluta tra i livelli più alti in Europa”. A preparare l’appuntamento di Napoli, un lavoro per aree tematiche con relativi coordinatori: Guido Alpa per la giustizia, Alessandro Aresu per il mondo, Francesca Balzani per il fisco, Donata Bianchi per l’infanzia, Maria Chiara Carrozza per l’innovazione, Vannino Chiti per la democrazia, Cesare Damiano per il lavoro, Emanuele Felice per il Mezzogiorno, Alessia Mosca per l’Europa, Edo Ronchi per l’ambiente, Marco Rossi Doria per la scuola, Luca Zevi per le aree urbane.
Sul dibattito a proposito della legge elettorale, Orlando ha sostenuto che “Votare con la legge attuale sarebbe la cosa più pericolosa. E allora non bisogna partire da ipotesi preconcette: non vorrei che si presentasse una proposta non gradita agli altri per poi andare a votare con questa legge che tra l’altro ha i capilista bloccati. Il Pd deve aprire subito un confronto su un ventaglio di ipotesi aperte che contemplino il premio di maggioranza. Sul Mattarellum può esserci accordo solo con la Lega ma va esplicitato”. Altrimenti “non c’è maggioranza” su questa opzione.
Concentrato sul lavoro l’intervento di Cesare Damiano. Uno dei punti qualificanti della mozione Orlando è il ritorno al reintegro “quando il licenziamento è per una causa economica inesistente. Basta con gli incentivi alle imprese che assumono e poi licenziano quando gli incentivi sono finiti”. Il governo Renzi ha fatto “buone leggi. Ma anche cattive leggi che vanno corrette come l’aver tolto la tassa sulla prima casa a tutti. Lotta alla povertà e sostegno a chi non ce la fa sono le priorità. Noi pensiamo a un lavoro di cittadinanza e di inclusione. E poi serve una pensione di cittadinanza e dignità: è su questa prospettiva che vogliamo lavorare”.